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Quei fancazzisti degli albanesi!

Mi ha strappato un sorriso Diego Abatantuono mentre guardavo il suo film ‘Cose dell’altro mondo’ l’altra sera al cinema quando lui ha detto ‘quei fancazzisti degli albanesi’. Io ho veramente visto cose dell’altro mondo prima di vedere questo film, quando una ragazza al ristorante mangiava il sushi con le mani senza chiedere delle posate e, la sera dopo, quando un ragazzo mangiava il panino nel pub tagliandolo con il coltello.
Ma torniamo al film di Francesco Patierno con Valerio Mastandrea, Diego Abatantuono, Valentina Lodovini, Sandra Collodel, Maria Grazia Schiavo, Maurizio Donadoni, Vitaliano Trevisan, Riccardo Bergo , Sergio Bustric, Fabio Ferri, Laura Efrikian, Fulvio Molena: è ambientato in una società (civile) del nord-est Italia in cui la Lega ha le sue più profonde radici. Il tema è la visione degli immigrati e della loro realtà da parte degli italiani e il modo in cui cambia radicalmente quando da un momento all’altro tutti gli stranieri scompaiono. Il film sottolinea bene cosa accadrebbe senza gl’immigrati e la forza lavorativa che questi rappresentano per lo Stivale.
In pochi ci pensano ma se veramente dovessero mancare : la badante moldava, il carpentiere albanese e la prostituta nigeriana, l’infermiere filippino, il netturbino ghanese, l’autista rumeno, questo paese si fermerebbe e gli italiani non avrebbero nemmeno il latte e il giornale alla mattina. La verità è amara ma questo film evidenzia inesorabilmente che gli immigrati sono i più maltrattati proprio nelle regioni nelle quali sono più indispensabili. Sarebbe bello se, uscendo di casa al mattino, i leghisti si guardassero attorno e capissero quanto gli stranieri contribuiscono alla qualità delle loro vite quotidianamente evitando di essere falsamente ipocriti piuttosto che esprimere critiche non fondate su un film che mostra solo la realtà della società italiana.
Questo film è uscito il 3 Settembre e ne consiglio vivamente la visione.

Sondaggi e Immigrati

E’ normale, naturale e conveniente fare dei sondaggi, infatti i media e le persone vorrebbero sempre sapere le opinioni della gente in merito a qualsiasi cosa.

Quello che vorrei sottolineare è capire chi fa i sondaggi e dove li fa?? Vi assicuro che se io chiedo ai miei lettori se gli piace il mio blog, 80% risponderà SI. Si, perché i miei lettori sono ormai persone che mi conoscono, miei amici, persone che per lo più la pensano come me.
Settimane fa Panorama ha pubblicato il suo pensiero basandosi sul sondaggio, fatto dalla rivista stessa, secondo cui l’ 80% degli Italiani vuole il rimpatrio dei Tunisini che sono arrivati e stanno arrivando in questi giorni. Se lo stesso sondaggio viene fatto da un’altro settimanale che non è del premier il risultato ne risulta rovesciato.
Io credo che il miglior sondaggio è quello fatto nel profondo dei nostri cuori.
Uno che non è disposto a dividere un pezzo di pane con il prossimo, non ama l’essere umano e di conseguenza non ama se stesso.
Una rivista che si basa su sondaggi propri è come quei sindaci che asfaltano strade poco prima delle elezioni.

Non si può chiamare  “bomba di immigrati” se ogni anno applichiamo quote d’ingresso 10 volte superiori a quelle dei tunisini di questi giorni.
Non possiamo pretendere l’aiuto della comunità europea se da quando vi si entra non si segue la linea della comunità di cui si fa parte.
Quando non si è in grado di risolvere i problemi la colpa la si da ai più deboli, ma ditemi voi che colpa ha una persona disperata che fugge dalla miseria??? Non esistono più diritto di asilo? Umanità, solidarietà? Li riportiamo nel loro paese dove appena sbarcano li aspetta una guardia armata che lì, mentre sono senza cinture e lacci delle scarpe, li manganella a morte? Come una ‘deportazione’ verso il massacro?

Ahimè, con i soldi pubblici spesi con Ruby ruba C… e con i soldi che si spendono con le auto blu si farebbero delle finanziarie, alto che emergenze di 25 mila immigrati in più.

San Vincenzo De Pauli diceva che c’è più gioia nel dare che nell’avere, e non si riferiva a dare soldi, posti e carriera alle prostitute ma dare il minimo indispensabile ai più bisognosi.

Se è vero quello che dice Gino Stada, che gli abbiamo leccato il culo per anni a Gheddafi, è ora lo bombardiamo: ecco dove sta la vera bomba degli immigrati ed ecco il legittimo senso per dare un futuro a chi è il futuro dell’ Italia.

A A A Italia: cercasi uomini convenienti

Nuovo decreto flussi da 100mila posti per l’assunzione di colf, badanti e lavoratori subordinati extracomunitari stranieri .
Il provvedimento di programmazione che autorizza de gli ingressi è stato firmato a fine novembre, per rispettare il timing previsto d e a lla programmazione annuale delle quote, ma la notizia è trapelata solo ieri durante la presentazione del Rapporto annuale della Fondazione Ismu, a Milano. Dopo l’esame della Corte dei conti il decreto dovrebbe approdare in « Gazzetta Ufficiale » entro fine anno.
Subito dopo ci sarà un nuovo click day: la data non è ufficiale, ma si svolgerà molto probabilmente a febbraio …. questo e altro leggevo stamattina sul sole 24 ore.
Ora vi spiego perchè ho intitolato così il post: ogni volta che in Italia c’è bisogno di soldi si fanno entrare delle persone convenienti che sono gli extracomunitari e tutte le volte che le cose vanno male la colpa è di questi ultimi.

L’uomo conveniente è infatti chi è incline a proporsi e a compiere tali cose; e non è rigido nella legge in ciò che porta al peggio, bensì incline a mitigare, anche se può invocare l’aiuto della legge: e una tale disposizione d’animo è la convenienza, la quale è giustizia e non una disposizione diversa dal giusto.

Parma. Il sindaco: «Fuori gli stranieri non iscritti all’anagrafe comunale»

“Gli stranieri che soggiornano in città per più di tre mesi ma non si sono iscritti all’anagrafe comunale devono essere allontanati. Forse così risolveremmo qualche problema di sicurezza o di prostituzione per strada. Sarebbe la semplice applicazione della direttiva comunitaria sul diritto di soggiorno che già a Torino viene fatta rispettare”.

Queste le parole del Sindaco pubblicate sulla sua bacheca di Facebook.  Immediata la reazione di tutti quegli stranieri i quali, pur essendo iscritti all’anagrafe, non desiderano che la parola ‘straniero’ sia accoppiata a parole come ‘prostituzione’ sentendo tale affermazione come lesiva della propria dignità di ‘persona’.

‘Straniero’ non è sinonimo di ‘delinquente’, lo straniero di per sé non è una minaccia alla sicurezza né si può presumere che chi non si è ancora iscritto all’anagrafe si prostituisce.

Si tratta dell’ennesima trovata pubblicitaria buttata lì ai cittadini per ottenere il favore elettorale senza affrontare i veri e gravi problemi della città?

Queste parole feriscono l’orgoglio di tante persone venute da altri paesi, che si sono rimboccate le maniche ed hanno lavorato ‘in’ e ‘per’ Parma; magari inizialmente senza regolarizzazioni per poi riuscire con la loro onestà ad emergere ed avere una vita finalmente normale. Queste persone il Sindaco se le trova davanti ogni volta che sostiene e partecipa alle Tavole Rotonde e alle iniziative delle Associazioni degli stranieri . In queste sedi conosce e apprezza l’accoglienza, la lealtà, l’appoggio e l’energia costruttiva di ‘persone’ che spesso hanno incominciato in un mondo ‘sommerso’ nel quale si hanno solo doveri e non diritti e che hanno dato con tenacia il loro contributo alla collettività fra tante difficoltà.

Il Sindaco sa perfettamente che la maggior parte degli stranieri non iscritti all’anagrafe sta lavorando per Parma e con Parma. E dovrebbe evitare di fare affermazioni da ‘qualunquista’ concentrandosi  sulla vera lotta alla criminalità, che si fa facendo sentire uniti gli onesti : italiani o stranieri che siano.

per gliItaliani

Parma: Clan-Destino-Day

In Italia vivono più di cinque milioni di stranieri legalmente e una piccola parte di clandestini il cui numero preciso non si sa. Nonostante questo la città che ha avuto il primo posto per l’integrazione, Parma, non ha dimostrato di dare molto rilievo al Clandestino Day che si è celebrato oggi in tutto il paese. Il Presidente del Tavolo dell’Immigrazione, organo costituito dal Comune di Parma, sostiene di non essere riuscito ad organizzare niente in questo giorno dedicato ai più deboli in quanto impegnato con Ottobre Africano. Altrettanto oberato pare il Vice-Presidente di questo Tavolo, che è anche il Presidente della Comunità straniera più grande residente a Parma, il quale sta organizzando la Settimana Culturale Albanese. Dalle autorità locali non sono riuscito ad avere motivazioni in merito al fatto che ad un giorno dedicato ad un tema così importante e delicato non sia stato dato il giusto peso né esso sia stato sentito con la dovuta sensibilità politica. Gli unici eventi organizzati in città sono stati quelli dell’Associazione Migrazioni che ha realizzato una lezione d’italiano di un’ora e mezza in una piazza cittadina coinvolgendo pochissimi cittadini extracomunitari rappresentativi però di molti paesi. Il programma dell’Associazione proseguiva poi con una cena Pakistana e un Teatro di Strada, tutte iniziative seguite e curate con passione dal Presidente Nico che viene anche affettuosamente chiamato Gandhi. Grazie a persone come queste si è data voce, nella giornata a loro dedicata, a tutti quei clandestini che proprio per la loro condizione non possono averne. Ritengo che questo compito avrebbe dovuto assumerlo anche il Comune e il potere politico, specialmente quello che si compone di Tavoli e di ex-clandestini che dovevano comprendere più di altri la rilevanza e la necessità di grande solidarietà nella celebrazione di questa giornata.

per GliItaliani , MixaMag

Dati CNEL: tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

Finalmente una bella notizia: più immigrazione non vuol dire più criminalità. Su questo credo che siamo d’accordo  tant’è vero che anche molti economisti puntano sull’immigrazione come arma strategica per uscire dalla crisi. Dall’ultimo rapporto del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro presentato a Roma il 12 Luglio emerge non solo la non diretta proporzionalità fra volumi d’immigrazione e aumento della criminalità ma anche che a detenere il primato dell’integrazione in Italia è al momento la città di Parma. Non si spiegano però i criteri di valutazione con cui viene misurata la cosiddetta ‘integrazione’ e io che vivo a Parma ormai da 6 anni non ho riscontrato l’adozione di alcuna particolare politica sull’immigrazione da parte del comune. Le uniche iniziative che ho notato sono:  ‘il tavolo dell’immigrazione’ realizzato dal Comune di Parma quest’anno,  un’iniziativa di collaborazione con le Associazioni straniere da parte della Provincia e l’iniziativa presa dalla Regione di promuovere la riunione di tutte le Associazioni albanesi  sul territorio di sua competenza. Ma anche in questo caso a me sono parsi più gesti di propaganda politica al fine di avvicinare un possibile futuro elettorato straniero che effettivi ed efficaci  strumenti per  favorire una vera integrazione sociale. Non a caso, infatti, a mio parere tutta questa esigenza di mettersi intorno a un tavolo e di chiamare a quello stesso tavolo rappresentanti di stranieri immigrati è nata da un lato dal fatto che sempre più stranieri stanno ottenendo la ‘cittadinanza’ e possono già votare, dall’altro,  dal momento che il fenomeno immigratorio sta raggiungendo dimensioni così ampie da diventare un appetibile investimento politico per il futuro.
Per questi motivi mi pare che tali interventi abbiano poco a che fare con il mio concetto di integrazione che si sostanzia essenzialmente nel rendere agli stranieri accessibili  tutte quelle strutture che li mettono in condizione di vivere con la stessa qualità di servizi di cui usufruiscono i cittadini italiani: primi fra tutti gli enti locali. Questi ultimi infatti imitano la politica dello Stato centrale di distanziare i servizi pubblici dagli stranieri e così ci troviamo di fronte al fatto che si chiudono gli occhi su quegli stranieri che muoiono sui cantieri lavorando in nero, mentre ogni volta che uno straniero ha bisogno di un servizio pubblico non lo può avere se non ha la carta di soggiorno.
A pensarla come me è Cleophas Adrien Dioma, il Presidente del Tavolo sull’immigrazione’, il quale sostiene che le strutture degli Enti Locali ci sono ma una funzione e un ruolo importante giocano le associazioni straniere presenti sul territorio. Dioma dice anche  che non si tratta di un problema di integrazione ma del modo in cui ci rendono partecipi delle decisioni politiche.
Gentian Alimadhi invece,  neo-Presidente dell’Associazione albanese Scanderbeg che è la comunità straniera più grande a Parma, pensa che le risorse che negli ultimi anni erano destinate ai più deboli si sono sempre più assottigliate e anche lui non digerisce l’imitazione  da parte degli enti locali delle politiche dello Stato centrale.
Letteralmente nelle Scienze sociali per ‘integrazione’ s’intende l’insieme dei processi sociali e culturali che rendono un individuo ‘membro’ di una società. Sociali e culturali e quindi pratici, non politici e quindi teorici. Ecco perché ‘fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare’: a mio parere c’è ancora tanto da fare.

per zerosette ,  mixamag e gliitaliani