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Ma dove avevo messo le chiavi?

Dopo aver ricevuto diverse segnalazioni da passeggeri oltre a racconti dai miei parenti stretti alla fine ho constatato personalmente che negli aeroporti continuano a rubare nei bagagli dei passeggeri.
L’ultima volta che sono andato in Albania nella mia borsa si trovava una piccola cassaforte vuota ma chiusa le cui chiavi avevo riposto in un taschino chiuso  a parte della stessa borsa. Arrivato a destinazione, precisamente la tratta era Genova – Tirana, mi sono accorto che le chiavi non erano più nel taschino ma buttate nello zaino con il taschino aperto. Sono convinto che se al posto delle chiavi ci fosse stato un oggetto di valore, un braccialetto o un telefonino, non l’avrei più trovato. Ad un mio caro parente sempre nelle tratte Tirana-Italia è mancato addirittura un pacchetto di chewingum, sembra una cosa sciocca ma è anche vera: evidentemente qualcuno ne aveva bisogno.
Francamente io non sono stato ‘leso’ eppure nonostante questo accorgermi che qualcuno aveva messo le mani nel mio bagaglio non mi ha fatto piacere. Figurarsi chi si è trovato oggetti cari o comunque personali mancanti arrivato a destinazione.
Colgo l’occasione per augurare Buone Vacanze e nessuna sorpresa di questo genere.

Ho votato ma non ho contato.

Due settimane fa a quest’ora ero in Albania per votare dopo aver riflettuto sul fatto che il mio parere di 2 anni fa, quello di far parte del partito dei non votanti, fu contestato da diversi lettori del blog. Io sostenevo che anche chi non vota ha delle ragioni molto fondate ed è molto democratico non votare. Nessuno dei candidati mi piace, vuoi per il curriculum che ha, vuoi per le promesse che fa e non mantiene.
Il giorno 8 maggio ho votato il meno peggio, ma anche facendo così non si sa se ho fatto bene o male perché il mio voto, quindi la mia volontà, non si sa che fine farà o se veramente sarà contato.
Sono passati 15 giorni e non sappiamo ancora i risultati della grande capitale Tirana.
Subito dopo la chiusura dei seggi ebbi una chiamata che mi disse che aveva vinto Basha per 20 voti e anche ieri sera un altra chiamata che è in vantaggio di 99 voti, tutte da fonti non ufficiali.
Vorrei paragonare l’Albania con il paese di fronte, in Italia si è votato una settimana dopo, ci sono già i risultati, si rivoterà nei comuni a ballottaggio e risultati arriveranno prima del paese delle aquile.

Kadare ha mandato una lettera a Basha in cui lo invita a ritirarsi, Lui ha replicato che il suo ritirarsi sarebbe anti-democratico.

Intanto una cosa è certa: mentre loro fanno finta di contare e di protestare nei primi quattro mesi del 2011 il debito pubblico è aumentato di 2,9 miliardi di lekë, e questa è una notizia preoccupante sia per chi sostiene Rama che Basha.

Un altro fatto preoccupante sono le proteste sollecitate dal solito Rama, si sono sempre dimostrate violente e hanno portato a vittime. Non sarebbe meglio a questo punto portare i due contendenti in un “ring” a combattere fisicamente e non i poveri cittadini nelle piazze di Madre Teresa e di Scanderbeg???

La politica ha ancora portato via vite umane.

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Ho seguito tutti i media che parlano dell’Albania in questi giorni e pare che tutti vogliano fare il loro lavoro senza toccare il problema di fondo, in tutti trovo una visione di parte. Con questo non voglio dire che hanno detto cose sbagliate ma se è vero che la verità è sempre nel mezzo bisogna orientarsi verso questo principio.
Che il governo di Berisha non fosse stabile, come non è stabile la società albanese, non era un segreto per nessuno scrive il Messaggero.
Edi Rama e il suo Partito Socialista avevano programmato da giorni la manifestazione che ieri è finita nel sangue, tre morti e 39 feriti (17 agenti e 22 civili). Ma la cosa più indignante di questa manifestazione credo che sia stato il modo in cui è stata organizzata:  tutti i presenti alla manifestazione erano pagati da Rama e fatti arrivare apposta per fare quello che hanno fatto.
Ciò non scusa la reazione degli uomini di Berisha il quale non ha saputo gestire questa imboscata messa in piedi dal suo rivale politico. Occupando la sua poltrona è comunque responsabile di tutto ciò che accade.
Si scrive molto della vita politica di Berisha ma non si parla del leader dell’opposizione che non ha un curriculum di buon esempio e per le cariche che occupa.
Detto questo, non vorrei allontanarmi dal concetto che desidero esprimere e dai risultati di questa protesta.  Aihmè, nè Rama nè Berisha hanno perso niente, tutto si è consumato a scapito dei cittadini, a partire dalle 3 persone che hanno perso la vita.
Ci sono stati anche molti danni materiali di beni privati e pubblici che ancora una volta graveranno sui cittadini.
E’ vero che il popolo Albanese è diviso linguisticamente tra i Gheghi del Nord e i Toschi del Sud (con decine di sottodialetti), diviso tra cittadini (minoritari) e abitanti dei monti ma ciò non mi convince per giustificare i terribili incidenti del giorno 21 gennaio 2011.
Credo e il popolo Albanese sia stanco di soffrire e necessiti di persone oneste al vertice ma se non si ferma a ragionare prima di rispondere agli  inviti alla protesta si troverà sempre più debole è più spaccato perchè questi disordini alla fine giovano più ai leaders che alla comunità. I latini dicevano proprio per questo motivo ‘divide et impera’, e lo vediamo tutti i giorni anche nel modo di fare politica italiano.  Non sono giuste le decisioni di poche persone ma lo sono quelle prese in maggioranza come non sono onesti i leaders che seminano violenza per arrivare a governare facendo sempre e solo i propri interessi. La corruzione è talmente evidente che nessun cittadino si aspetta mai che un politico faccia qualcosa veramente per la collettività. Un grande scrittore italiano, Tomasi di Lampedusa’, scriveva nel suo leggendario ‘Gattopardo’: ‘tutto cambia, perché niente cambi’. Cambiano gli scenari ma l’ambiente è corrotto nello stesso modo.
La giustizia e democrazia assoluta non esiste in nessun paese del mondo ma in Albania non si predica e non si va neanche verso quella direzione. E la Politica, da polis-città, espressione più alta della democrazia e del benessere degli uomini  finisce ancora una volta per uccidere gli uomini stessi.

ANDIAMO TUTTI IN ALBANIA

Miracolo a Tirana, “Ora è qui la nostra America” scrive Prierangelo Sapegno inviato della stampa.it a Tirana, ed io sono corso subito in edicola per approfondire il tema.
Dopo una lettura attenta dell’articolo mi sono accorto che l’inviato della stampa dice una verità limitata ai suoi pochi giorni di esperienza nella mia patria.
Avrei voluto che parlasse anche della periferia della capitale, non solo di piazza Scanderbeg, perchè a me non risulta che i bambini che chiedevano i dollari siano spariti ma solamente spostati di qualche centinaia di metri. In merito al telefonino e alla macchina gli do perfettamente ragione perchè per noi sono due beni primari senza i quali non possiamo fare due passi e ultimamente tutti gli albanesi si sono muniti di questi due gadgets.
In merito alle case anche questo è un dato vero ma poco approfondito perchè in Albania la costruzione di un palazzo viene fatta in questo modo: all’ inizio del progetto  si stabilisce il numero degli appartamenti e la vendita anticipata, 2/3 appartamenti per il sindaco Rama sennò non si dà il permesso di costruire, compenso in appartamenti anche per le squadre che partecipano alla realizzazione dell’immobile perche è l’unico modo di pagarle in quanto mancano i soldi liquidi, poi il resto degli appartamenti per l’impresa madre del progetto e se non tornano i conti si aggiunge un altro piano per sanare il magna-manga.
Centri commerciali che nascono ovunque, grattacieli che superano ogni limite, locali di ogni genere aperti a tutte le ore, e università che spuntano come funghi. Una bella fotografia fatta dal’inviato ma non basta per convincermi del titolo dato all’articolo in quanto i locali aperti a tutte le ore sono segno di disoccupazione enorme, le università private non accessibili per l’albanese medio non sono un grande passo verso l’istruzione ma si traducono in vendita di lauree a prezzi stratosferici e la cosa che mi preoccupa di più e l’orientamento verso una società non istruita in quanto il principio di meritocrazia viene meno insieme a quelli di conoscenza e cultura.
Sarebbe giusto ricordare e parlare ai miei connazionali, ovunque siano, del sistema sanitario albanese e del motivo della liberalizzazione dei visti: temi caldi della politica nazionale sui quali si parla ma niente si fa in concreto in quanto la trasparenza è uguale a zero. In Albania un cittadino medio se ruba una gallina va in galera ma un ministro se amazza 26 persone va in vacanza come premio della sua bravura.
L’amica Darina, giornalista di Albanianews.it  parla di nostalgia per la patria. Questa ce l’ho anch’io, una nostalgia talmente profonda che l’ultima volta che ci sono andato non volevo più tornare a riprendere le mie attività in Italia. Forse perchè dopo anni di sacrifici in Italia uno capisce che stare nella propria patria è un bene personale e patriottico o forse perchè in Italia anche dopo 20 anni di immigrazione sei sempre cittadino di serie “B” per la Berlusconi company cosa che a mio avviso ha fatto rientrare in patria l’amico imprenditore di Sapegno.
Il messaggio di fondo che ho quindi accolto dai due giornalisti e ai quali mi unisco è: ANDIAMO TUTTI IN ALBANIA.
Ora, mi rendo conto che, per quello che ho scritto, ai miei connazionali sembrerò un Serbo o un Greco ma non vi meravigliate se vi dico che sono un Bajrak e la storia ci insegna che i miei antenati hanno lottato contro i turchi 500 anni fa e contro il regime 60 anni fa. Tutto ciò che dico e denuncio è finalizzato al bene della mia nazione e mi scuso con tutti per il modo in cui dimostro il mio amore verso la mia patria.

                                                                                     * da Bajrak per zerosette

Accademia di Danza di Tirana a Medesano (PR)

L’ASSOCIAZIONE  “ SCANDERBERG “  DI  PARMA

in collaborazione con l’Associazione

“ Turismo e Cultura” di  Medesano 

e con la Casa Montagna VALNURE
 

Organizzano

 DOMENICA 30 AGOSTO       ore  21,00

MEDESANO – PIAZZA MARCONI 

SERATA DI DANZA      CLASSICA  E MODERNA

           dell’Accademia di Danza di Tirana

Vincitrice di numerosi premi e medaglie d’oro. Esibizioni nei teatri di tutto il Mondo.  Considerata come la diretta e più accreditata erede della famosa scuola di ballo del Bolshoi di Mosca. 

Albania che va…..

Sono appena tornato dal mio Paese natale, e non riesco a darmi delle risposte riguardo al suo futuro, alla sua politica, ed alla mentalità delle persone.
Mi impressiona il fatto che, una volta entrato in Albania, si cambia modo di ragionare perché le circostanze lo richiedono; mi impressiona il fatto che là devo cambiare anche modo di comportarmi. Sono stato solo due giorni e non mi sono aggiornato su tutto: mi colpisce in particolare l’eccessiva presenza di media locali ed il fatto che tutte le trasmissioni siano copiate da quelle Italiane. Non sono d’accordo con tale filosofia perché un paese con una storia e cultura tutta sua ed eccezionale non si deve permettere di copiare la Costituzione di altri paesi – e tanto meno i programmi televisivi, educativi e commerciali che siano.
I miei connazionali non lo ammettono ma la crisi si sentiva anche lì, a mio avviso molto di più che in qualsiasi altra parte del mondo.
I politici sono diventati furbi più di quelli del paese dove risiedo, e ciò pesa molto al cittadino medio basso, dato che si tratta di un paese economicamente debole e con un’economia instabile.
Tendenzialmente in Albania non manca niente ma pochissimi si possono permettere tutto…per spiegarmi, mi basta dire che c’è gente che gira con l’elicottero dalla mattina alla sera, e gente che muore perché non può raggiungere il pronto soccorso.
Viva l’Albania – Rrofte Shqiperia
GEZUAR VITIN E RI 2009 TE GJITHE BASHKEATDHETARVE